giovedì 7 febbraio 2013

UN SUDDITO SULL’IMPORTANZA DI QUESTO VOTO.

Nel percorso della vita si raggiungono momenti in cui è necessario non commettere errori i quali non potrebbero più, qualora fossero portati a compimento, essere riparati o qualunque azione successiva non produrrebbe la giusta efficacia. Uno di questi, il voto del 24 e 25 febbraio prossimi che condizionerà responsabilmente il nostro futuro, dei nostri figli e dei nostri nipoti. L’immagine della politica di questi giorni, il gioco delle parti che alimenta dissenso e mostra unici fini comuni il potere e l’illecito arricchimento a spese della popolazione, può portarci all’errore. Porre fine a tutto questo non è semplice ma un tentativo va fatto con la partecipazione concreta! Cosa che non avverrà non andando a votare anzi, si diventa complici del sistema che sta corrodendo lo Stato, ed è bene ricordare a tal proposito che, fino a quando non vengano apportate modifiche sostanziali alla COSTITUZIONE ITALIANA, lo STATO SIAMO ANCORA NOI! I nostri politici con disprezzo evidente e sempre più spesso accusano di POPULISMO il malcontento espresso Democraticamente che mette in evidenza come può, il disagio creato da una classe politica estorsiva e accumulatrice di fortune individuali. Sottratte alla popolazione con meticolosa scaltrezza delinquenziale e in dosi sempre più massicce. Monti, Bersani, Berlusconi e tutti gli altri parassiti che ingannevolmente vogliono conservare lo “status quo”, non sono evidentemente al corrente o trascurano il vero significato delle parole. “POPULISMO: populismo Termine usato per designare tendenze o movimenti politici sviluppatisi in differenti aree e contesti nel corso del 20° secolo. Tali movimenti presentano alcuni tratti comuni, almeno in parte riconducibili a una rappresentazione idealizzata del ‘popolo’ e a un’esaltazione di quest’ultimo, come portatore di istanze e valori positivi (prevalentemente tradizionali), in contrasto con i difetti e la corruzione delle élite. Tra questi tratti comuni hanno spesso assunto particolare rilievo politico la tendenza a svalutare forme e procedure della democrazia rappresentativa, privilegiando modalità di tipo plebiscitario, e la contrapposizione di nuovi leader carismatici a partiti ed esponenti del ceto politico tradizionale.” (Enciclopedia TRECCANI) Questo stato mentale della popolazione è invece, come su descritto, semplicemente una conseguenza ai soprusi di una classe dirigente la quale, approfittando dei ruoli cui è stata demandata, si è lasciata coinvolgere, mettendo a nudo, caratteristiche criminogene a volte inconsapevoli che probabilmente, quasi sempre già insite ma molto ben celate, nella loro individualità.