lunedì 18 febbraio 2013

UN SUDDITO DELUSO E POPULISTA.

Stiamo assistendo da spettatori inermi alla decadenza della Nazione avvolta in un meccanismo di distruzione autogena. Si vogliono annientare millenni di esistenza della nostra terra oggetto continuo di sopraffazioni e invasioni altrettanto millenarie. Da che c’è memoria non si è fatto altro che cercare di impossessarsi di questa nostra posizione altamente strategica al centro del mediterraneo, ora, pensiero impropriamente anacronistico, quindi ancora di più inspiegabile la meticolosità con la quale si sta tentando in tutti i modi, dall’interno e dall’esterno, di annientare l’autonoma sovranità popolare oltre a quella economia e, con risultati a dir poco negativamente soddisfacenti. Qualunque capo di Stato europeo e d’oltreoceano si sente autorizzato a critiche e suggerimenti sulla conduzione del Paese, complici e principali colpevoli di questa bistrattata situazione i nostri politici, alcuni influenzati da dettami ideologici che si sono rivelati un’assurda manifestazione teorica lontana dall’idea di persistenza della nostra presenza nella Storia del Mondo, altri equamente colpevoli, rappresentazione burlesca di un Italiano che crede nella sopravvalutata e stramba opzione di conquistatore e nessun riferimento è rivolto all’azione di allungamento dei confini. Stiamo assistendo alla demolizione della Democrazia e dei nobili ideali intesi dai padri della Patria. Potrebbe sembrare, questa esposizione, una retorica illustrazione della realtà ma, se è retorico credere nell’amor Patrio, allora fanno bene i politici ad aver eliminato questo sentimento anche dalla coda dei loro contorti discorsi le cui parole con la realtà non hanno nulla a che vedere. L’interesse personale avanti a tutto, fuori dal pensiero di futuri giudizi e molto lontano dalle coscienze. Non mi sento rappresentato da nessuno di essi compreso chi ha giurato sul suo onore, lealtà e fedeltà all’intera popolazione ma ne asseconda solo una parte sottendendo vergognosamente i suoi stessi principi. Il suddito deve lottare con tutte le forze per la sovranità e la Democrazia costata milioni di vite alle quali va fatta menzione costantemente respingendo ogni contrario uso della verità. Io voterò la parola del popolo e chi offende il popolo agisce contro se stesso e va escluso dalle scelte politiche. Il populismo, “onorevoli” scesi in campo anzi, precipitati più che altro, è una reazione alla tracotanza e all’inganno esercitato dalla politica in generale e, particolarmente in quella elettorale di questi giorni che manifesta disprezzo alla libertà di far parte di questo sentimento comune. Il disegno, fantasioso e forse anche erroneamente criminoso, visto da un suddito che osserva la politica Europea assecondata da quella ancora meno nobile nostrana è rappresentato dalla nuova cartina del Mediterraneo che l’immaginazione ha voluto partorire ascoltando le astrusità di questa campagna elettorale, che come scopo primario ha la gestione del potere aperto all'interpretazione dei suoi più infimi significati: manipolazione, coercizione, dominio e oppressione.