venerdì 8 marzo 2013

UN SUDDITO SU QUELLO CHE CREDE E SU QUELLO CHE VOGLIONO FARGLI CREDERE.

Veleno su veleno, manipolazione dell’informazione e stravolgimento del significato delle parole. Se esistessero oltre che sulla carta imputazioni ascrivibili a queste azioni indegne, i politici e tutta la stampa avrebbero serissimi problemi da affrontare per le eventuali condanne scaturite da quello che dichiarano giornalmente di non vero e inesatto per denigrare gli avversari e circuire gli elettori. Possibile che ancora non è visibile l’epilogo della politica e non si guardi al cambiamento come possibile soluzione ai soprusi che blandamente ma inesorabilmente hanno portato a Nazione a questo livello? I mezzucci usati contro questo cambiamento non fanno altro che consolidare e rafforzare la volontà di mettere fine alla sopraffazione degli artefici della quasi bancarotta alla quale siamo rischiosamente esposti. Da suddito, non sono alieno all’Unione europea, ma sono invece certo che non sono stati sufficientemente approfonditi gli studi che avrebbero dovuto dettare le norme sul valore, in rapporto con tutti i Paesi membri, della moneta unica e le regole che avrebbero dovuto stabilire la gestione degli Stati Uniti d’Europa in pieno accordo con le sovranità regionali. Dove, i rappresentanti di ogni Paese aderente all’Unione, potevano, avendo obbligatoriamente gli stessi diritti, dopo aver ricevuto il consenso dai popoli elettori dei propri rappresentanti, proporre o aderire in ambito comunitario a tutte le azioni per il bene comune. Sembra semplicissimo ma non altrettanto fluido il ragionamento per le menti della politica ormai fossile di se stessa, irrigidita dallo scopo oculatamente celato di sfruttamento della popolazione, fa finta di non comprendere e respinge il desiderio di cambiamento per non perdere lo scettro del potere diventato nel corso degli anni strapotere. Se non si è in grado di condurre la Nazione, non bisogna scaricare le responsabilità sulle conseguenze derivate dalla mancanza di una maggioranza sufficientemente autonoma per la GOVERNABILITA’. Se per questi motivi si dovrà necessariamente ricorrere a nuove elezioni è da mascalzoni, per non dire altro, attribuire le responsabilità a chi non ha vinto le elezioni cioè al Movimento 5 Stelle. Da quello che vedo, sempre da suddito, sembrerebbe che la politica, vista la condotta autodistruttiva giornaliera, voglia capitolare ma non voglia farlo apertamente e di conseguenza compie tutte le azioni autolesioniste possibili per giungere a nuove elezioni sconfitta ma senza aver riconosciuto i suoi errori. Mi auguro soltanto che nell’eventualità, si faccia responsabilmente una legge elettorale DEMOCRATICA e, a decidere le sorti del PAESE, sia il POPOLO con la riacquistata SOVRANITA’ e non il nugolo di manigoldi che ha esercitato il potere negli ultimi 50 anni dei solo 66 Repubblicani, solo parlarne è vergognoso!