mercoledì 30 ottobre 2013

PENSIERI ESTEMPORANEI DI UN SUDDITO (PAROLE).

La situazione anomala e incomprensibile dello Stato, non solo non offre garanzie ai nostri figli ma nemmeno ai nipoti.
La saggezza tangibile delle vecchie generazioni, spazzata via dalla caparbietà, di un singolo, in un sol colpo.
La popolazione estromessa dalla gestione del Paese, ormai in mano a dei manigoldi che lo hanno venduto ad una entità astratta preponderante e predominante che ha divorato l’economia.
Un accanimento contro la verità, espressa e ricercata da normali cittadini, è combattuta anche dagli stessi cittadini che dovrebbero innanzitutto pretenderla e successivamente difenderne la trasparenza; la stessa VERITÀ, che una volta scoperta ci permetterebbe di combattere ed averla vinta sull’inganno persistente.
Tutto avviene inesorabilmente complici altri cittadini, quelli che dovrebbero garantircela con l’INFORMAZIONE. Se dovesse esserci, per l’accesso a questa categoria di cittadini, una sorta di giuramento come quello di Ippocrate per i medici, dove al suo interno viene esaltata la promessa all’insegna del bene verso gli altri, ci troveremmo probabilmente al cospetto di una realtà che si trova agli antipodi, un giuramento dell’ipocrisia.
Sui politici è inutile discuterne, pur avendo giurato fedeltà alla Bandiera, alla Nazione e al Popolo, nel loro DNA c’è inganno, sopruso e indebito arricchimento tanto che, potremmo, in futuro, evitargli la tortura di leggere parole prive, per loro, di ogni significato reale e spirituale ma soprattutto morale.
Quello che non ci aspettavamo, invece, è arrivato come una mazzata, dalla quale non ci riprenderemo tanto facilmente, da colui che ritenevamo fosse, dall’alto dei suoi 60 anni e più di evoluzione politica, un padre e un saggio della Nazione, nel quale confidavamo le speranze, oltre ad aver creduto alla sua dinamica esperienza e aver visto in lui una lucida e spiccata intelligenza. Ebbene, non avevamo ragione neanche in questo, come un incubo, è diventato l’artefice principale del sopruso verso una popolazione sempre più isolata.
Purtroppo e forse è un bene, anzi lo è sicuramente, non siamo capaci di reazioni o rivoluzioni clamorose, lo dimostra la Storia, queste forme limite le sappiamo esprimerle solo a “PAROLE”.
Parole, con le quali sono stati riempite una miriade di pagine di libri, quantità enormi di manoscritti e trattati, di ogni indirizzo, forma e dimensione.
Parole, soffiate con veemenza attraverso microfoni e megafoni di ogni genere, inneggiato con esse slogan in tutte le rime.
Parole con le quali abbiamo idolatrato personaggi che non abbiamo mai conosciuto e che nemmeno sono appartenuti alla nostra cultura, se non per aver letto descrizioni di parte, sempre con le medesime parole tradotte da altre lingue. Da chi, forse, uno scopo lo aveva, un peccato originale antagonista di un vantaggio non altrettanto originale: “LA TRASFORMAZIONE GLOBALE AD UN’APPARTENENZA DIPENDENTE DA UN’IDEOLOGIA CONTRAPPOSTA AD UN’ALTRA IDEOLOGIA PARIMENTI AVVERSA, SENZA CONVINZIONI VERIFICATE DALLA RAGIONE.” Concetto, mi auguro non troppo complesso, venuto fuori, alla luce di quello che da suddito ho raccolto e recepito ancora dalle innumerevoli parole, sciorinate a valanga, sui diversi tomi specifici, i quali descrivono, a volte, in contrapposizione tra loro, la verità ideologica dell’avversario, inquadrato in cromatiche direzioni, ormai costretto e confinato al ruolo, di nemico acerrimo da annientare.
Ogni azione che abbia come scopo il raggiungimento del fine ultimo è accetta, esecutori di mandanti comodamente seduti oppure urlanti in cima a palchi la “loro personale” verità, con parole da insinuare nelle menti di spesso, poco attenti ascoltatori.
Non si riesce quasi più a trovare nelle parole, incessantemente violentate tanto da perdere il loro valore simbolico, la giusta corrispondenza e la certezza di trovarci difronte alla verità, purtroppo orientata definitivamente con macchinoso artifizio alla distorsione.
In balia delle correnti, mosse sempre dalle medesime parole, sempre uguali, ingerite e rigurgitate in diversa composizione, tanto da non sembrare più le stesse ma, purtroppo, ancora incisive e penetranti.
Il popolo, radiato dal ruolo che la Costituzione aveva previsto svolgesse; bombardato di parole che come tarli si insinuano nella sua mente, in tutta la loro incomprensibilità scientificamente utile per uno solo fine, generare giustificazione e consenso, che li ha resi e li renderà, consapevoli o non consapevoli, complici delle criminali azioni compiute a danno di se stesso!